Compito dei sensi è quello di comunicare l'esistenza e le caratteristiche della realtà che si percepiscono, sia interne cge esterne a noi.
Un progetto con la finalità di conoscere e quindi utilizzare i nostri sensi per esplorare il mondo che ci circonda. Attraverso attività specifiche, i bambini scoprono il mondo esteriore ed interiore.
La maggior parte dei sensi ha una o più sedi corporee su cui basarsi per compiere il proprio «lavoro», lo studio dei sensi è uno dei capitoli più inesplorati fino ad ora dalla scienza ufficiale. Ognuno di essi lavora in stretta collaborazione co gli altri, infatti all’interno di ogni percezione più sensi collaborano tra loro. Per esempio, il tatto per agire ha bisogno del movimento. Ogni senso, se ben coltivato nell’infanzia può avere una sua metamorfosi in termini di qualità interiore nell’età adulta.
OLTRE I 5 SENSI...
Esistono anche altri sensi e facoltà che proiettano fuori di noi, verso la realtà esterna, aspetti contenuti dentro di noi. Quest’ultimi non sono ricettori, ma proiettori in cui la realtà viene percepita come onda di ritorno. Sono i sensi attraverso i quali possiamo dare significato alle cose e che ci permettono di determinare e accedere a una realtà più ampia.
Gli organi di senso sono facoltà del nostro essere, attive nell’uomo e che quindi possiamo ulteriormente sviluppare.
Il tatto
Il tatto ha il compito di far percepire i propri confini e la propria forma, è in stretta collaborazione con il senso del movimento, dell’equilibrio e della vita. Nella prima infanzia, attraverso il tatto, il bambino sviluppa l’importantissima conoscenza di sé. Mediante il senso del tatto non giungiamo nel mondo, ma ci poniamo di fronte al mondo e ci creiamo un confine rispetto ad esso.
"Lo troviamo nelle nostre mani, ma possiamo sentirlo anche con le altre parti del corpo: tipo con i piedi sentiamo il pavimento, con le guance la barba del papà..." (A. 5 anni)
"Quando la mamma mi abbraccia, mi tocca e si sente." (P. 5 anni)
La vista
La sede corporea della vista è l’occhio, che è un organo complesso perché complessa è la rielaborazione che compie il cervello dell’immagine che percepisce. Il processo visivo genera un’impressione che riguarda sia la sfera del sentimento che quella conoscitiva.
"Vuol dire vedere, perché sennò non riusciamo a vedere niente. Che poi possiamo essere ciechi, che quando siamo ciechi non possiamo vedere niente..." (B. 5 anni)
L'olfatto
L'olfatto è collegato all’elemento dell’aria e al respiro. Attraverso il respiro, gli odori e i profumi entrano dentro di noi creando così una posizione di confine tra interiorità ed esteriorità. L’olfatto, come il gusto, può essere soggetto a forti polarità: dall’ebrezza di un profumo alla nausea di un odore acre... l’odore di qualcosa che ci riporta immediatamente alla memoria di esperienze anche lontanissime....
"è l’odore che noi sentiamo dalle narici. Possiamo sentire il profumo della primavera, il profumo dei fiori... per me l’odore mio preferito è quello del girasole, perché si sente uno di quegli odori... come annusare la primavera" (T. 5 anni)
L'udito
L’orecchio percepisce mediante il suono la natura, la qualità propria dei corpi, o la loro individualità. Posso infatti capire la qualità di un corpo da come risuona. L’udito percepisce anche dal tono di voce, la disposizione d’animo di una persona. L’esperienza musicale connessa con la danza, coinvolge l’uomo nella sua interezza.
"L'udito è il sentire... le parole degli altri e la musica" (V. 5 anni)
Il gusto
La sede del gusto è nella bocca ed ha molte caratteristiche comuni all’odorato: ambedue sono sensi conoscitivi che danno informazioni sulla realtà delle cose, mediante sensazioni di piacere e sgradevolezza. Il gusto, è connesso con il nutrirsi che è un momento importante sotto molti di vista e rivela lo stile, le tradizioni e la mentalità delle persone.
"Il gusto è sentire qualcosa nella bocca." (L. 5 anni)
"Abbiamo tanti puntini sulla lingua che servono per sentire i gusti..." (V. 5 anni)
Il senso del movimento, il senso delle parole, il senso della vita
Con il senso del movimento non si intende solo il potersi muovere, ma anche e soprattutto la percezione di poterlo fare, raggiungendo così la padronanza del proprio corpo.
Il senso del proprio movimento ci mostra che possediamo una facoltà dinamica con la quale possiamo esprimerci attraverso il corpo e possiamo quindi muoverci.
Il senso delle parole è quell’attività che ci consente di ascoltare un linguaggio e di percepire che qualcuno sta parlando. Esso è il senso della comunicazione, il senso che crea contatti. Quando padroneggiamo una lingua, essa per noi diventa «trasparente» quando la sentiamo parlare e possiamo vedere attraverso essa. Possiamo seguire ciò che viene detto ed incontrare l’altro dando vita così alla relazione.
Attraverso la parola possiamo inoltre capire i sentimenti e le altrui emozioni e condividere parte del suo sentire.
Il senso della vita è quel senso attraverso il quale sentiamo in noi la nostra vita. Purtroppo, spesso questo senso «si attiva» soltanto quando la vita stessa viene disturbata, quando ci si ammala, quando ci duole questo o quello.
È proprio in quel momento che arriva il senso della vita che ci indica il malessere.
Il senso della vita è un organo di senso con il quale alcuni sono più collegati rispetto ad altri perché è più sviluppato in una persona che in un’altra.
Poiché molte cose vengono «coperte» dagli altri sensi, non è così facile percepire in maniera isolata il senso della vita.
"Se dico parole belle è come se faccio delle carezze e poi dopo la mia acqua quella che ho dentro diventa tutta bella come un diamante... Se invece se quando tu dici delle brutte cose e qualcuno è come quando dai uno schiaffo...fai male perché le parole brutte fanno male e poi diventi brutto..."
"Cioè dobbiamo stare attenti e ascoltare... per esempio quando siamo tristi la vita ci dice che... c’è la vita è quando sei felice e se sei triste è come un po’ essere malato..."